Brugo
Caratteristiche:
arbusto ramificato, alto 70 - 100 cm, con portamento
ora eretto ora semisdraiato sul terreno; le foglie, lunghe 2 mm e larghe
0,7 mm, sono opposte e ogni coppia è inserita in posizione alterna rispetto
alla precedente; sono molto ravvicinate tanto che l'apice di una copre la base
dell'altra; la loro forma è triangolare e hanno due orecchiette alla base;
presentano colori variabili dal verde e dal grigio a sfumature di arancio e
rosso; i fiori, spesso tutti rivolti dallo stesso lato, sono inseriti su
dei racemi; il calice, più lungo della corolla, è diviso in quattro lobi dello
stesso colore della corolla, cioè rosa - lilla; quest'ultima ha la forma di
campanula, è circondata dai lobi del calice e divisa in alto in quattro lobi
triangolari; il frutto, racchiuso dal calice e dalla corolla, è formato da
una capsula divisa internamente in quattro locali che contengono ciascuno un
piccolo seme.
Fioritura: da luglio a novembre.
Habitat: cresce nei boschi, nelle radure delle pinete e delle abetaie, nei pascoli e nelle torbiere, ma sempre esclusivamente nei terreni silicei.
Diffusione: in tutta Europa; è abbastanza comune nel nord dell'Italia, si rinviene qua e là al centro ed è assente al sud e nelle isole.
Particolarità: parzialmente protetta.
Nome volgare: Brugo.
Famiglia: Ericacee.
Genere: Calluna vulgaris.
Altri nomi: Erica, Scopetta, Erica scopina, Brentolo, Crecchia.
Nomi locali:
Brugastello, Ruxun, Dinastri
(Liguria), Brach, Brugh (Piemonte), Patoss, Bru, Brüüch, Folett
(Lombardia), Freza, Pantusso, Nesloda, Scambron (Veneto), Ules,
Grom, Savanela (Emilia), Ringrentoli, Grecchia, Sorcelli (Toscana), Pelo di
volpe (Marche), Scopiglio (Lazio), Scopa meschina (Abruzzo).
Curiosità: Il nome deriva dal greco e significa "spazzare"; i rami, infatti, venivano utilizzati per fare scope.