Chelidonia
Caratteristiche:
pianta erbacea perenne con fusto
alto 50 - 70 cm, eretto e ramificato con i nodi ingrossati e
provvisti di lunghi peli; la corteccia è bruna o rossiccia; tutta la pianta
contiene un lattice giallo - aranciato ad azione caustica; le foglie
sono alterne, imparipennate, con due - cinque paia di foglioline ovali
diversamente dentate a base cuneata, delle quali la terminale è normalmente
più grande delle altre e spesso divisa in tre lobi, il colore è verde cinereo
con la superficie inferiore più chiara; i fiori
sono riuniti in piccole ombrelle opposte alle foglie e al termine del fusto, la
corolla è formata da quattro sepali ovali di colore giallo intenso; il frutto
è una capsula allungata simile a una siliqua, lunga 3 - 5 cm, che contiene
numerosi semi
ovoidali di colore nero lucente punteggiati di chiaro e con un
ingrossamento carnoso bianco.
Fioritura: da aprile a giugno.
Habitat: cresce nei luoghi ombrosi, nelle siepi, nei boschi e fra i ruderi.
Diffusione: è diffuso in tutta Italia dalla regione mediterranea a quella montana.
Particolarità:
evitarne la raccolta e la detenzione e usare sotto stretto
controllo medico per i contenuti di principi attivi;
la tradizione attribuisce a questa pianta le proprietà di bruciare verruche e
porri e di estirpare i calli.
Nome volgare: Chelidonia.
Famiglia: Papaveracee.
Genere: Chelidonium majus.
Nome dialettale: Erba di porr.
Sinonimi: Celidonia
Nomi locali:
Selidonia, Erba purinea
(Liguria), Erba sirogna (Piemonte), Erba de
caol, Erba maistra, Erba di porr (Lombardia), Zeligogna,
Erba dentara (Veneto), Erba di por, Erba zedrogna
(Emilia), Erba nocca, Erba da porri (Toscana), Rundinaria (Lazio),
Celisdonia (Abruzzo), Erba rondinella (Puglia), Cirilonia (Sicilia), Erba de
ranas, Erba zerra (Sardegna).
Curiosità: il nome deriva dal greco celidon (chelidon) che significa "rondine", poiché comincia a fiorire al ritorno delle rondini. Anticamente si credeva che le rondini la usassero per curare gli occhi malati dei rondinini.